La spedizione di Lewis e Clark

U.S. 1803 HARPER'S  FERRY RIFLE

--- 15 prototipi di quest'arma facevano parte dell'equipaggiamento ---

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Un'immagine d'epoca che rappresenta alcuni dei membri della spedizione: In piedi il capitano Meriwether Lewis, seduto ad indicar la rotta William Clark, più dietro vediamo Sacagawea, Indiana Shoshoni interprete della spedizione e moglie di Toussaint Charbonneau. Nel "porta bebé" indiano vediamo il figlioletto Jean-Baptiste Charbonneau nato a Fort Mandan l'11 febbraio 1805. Da questo particolare possiamo dedurre che siamo nella fase finale dell'esplorazione. Più indietro ancora York, il servo negro di Clark.

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Agli inizi dell'800 gli Stati Uniti d'America si trovavano incuneati i territori britannici a Nord e quelli del Regno di Spagna a sud. Da tempo era chiara la necessità di uno sbocco sull'Oceano pacifico e sin dal 1796 il Congresso aveva votato risoluzioni che favorissero il libero commercio con gli Indiani. Cessate le ostilità con l'Inghilterra la contesa  era passata dal livello militare a quello commerciale.  Dai territori del Nord i mercanti di pelli inglesi si spingevano nei grandi territori dell'Ovest per accaparrarsi le pellicce, principale oggetto dei commerci con gli Indiani.
Fu dunque studiata una spedizione che partendo dalla Louisiana doveva arrivare all'Oregon per trovare uno sbocco sul Pacifico. per  aprire una via commerciale con l'estremo oriente molto più breve di quella allora utilizzata dagli Inglesi.

Inizialmente la spedizione doveva essere segreta in quanto, per buona parte, doveva svolgersi in territorio francese.

Nel 1803 però la Francia di Napoleone, indebitata fino al collo per le guerre che Bonaparte stava conducendo in Europa, vendette per una cifra modesta (15 milioni di dollari) agli Stati Uniti di Thomas Jefferson la Louisiana di allora, un vastissimo territorio a Ovest del Mississippi, colonizzato fin dal 1628 da Robert de La Salle. La spedizione fu dunque organizzata ufficialmente.

A partire dal 1804  Jefferson affidò a due ufficiali, i capitani Meriwether Lewis e William Clark, la missione di esplorare i territori posti ad ovest del Mississippi. Essi partirono  il 14 maggio 1804 su  tre piccoli battelli che caricarono provviste, medicinali e attrezzature. Ai loro ordini avevano 14 soldati, nove pionieri, due battellieri francesi, un interprete, il servo negro di Clark, due cavalli da rimorchio e un cane di razza Terranova, Seamann, di proprietà di Lewis. Ufficialmente viene dato a questa missione un carattere economico. Rientra infatti nel quadro di una risoluzione adottata nel 1796 dal Congresso, auspicante «il libero commercio» con gli Indiani da attuarsi attraverso fattorie (factories). Questo sistema aveva soprattutto lo scopo di proteggere i Pellerossa dalle criminali malversazioni dei commercianti privati, che offrivano più generosamente alcool che denaro o merci utili. Effettivamente, dove fu applicato, portò un certo miglioramento nei rapporti tra le due razze. Jefferson pensava inoltre di estenderlo a tutti i territori sotto l’influenza degli Stati Uniti.

«Il pacifismo di Jefferson, il suo sincero desiderio di riservare ai Pellerossa gli stessi diritti di cui beneficiavano prima che insorgesse la minaccia dei Bianchi gli dettarono soluzioni ideali», scrive Jean-Louis Rieupeyrout, autore di una pittoresca e molto documentata Storia del Far West Nel pensiero del «saggio di Monticello » (Monticello è il nome italiano che Jefferson -che parlava correttamente anche la nostra lingua ed era un cultore di Cesare Beccaria- aveva dato alla sua tenuta)  la civilizzazione avrebbe influenzato favorevolmente e definitivamente il «selvaggio», nella misura in cui i «civilizzatori » fossero stati animati dalla generosità, dalla saggezza e dal liberalismo. Tale erano le convinzioni di Jefferson, fervente illuminista.

Per questo il Presidente aveva attirato l’attenzione dei rappresentanti sulle tribù insediate lungo il Missouri, che commerciavano in pellicce con gli Inglesi, nonostante le facilitazioni naturali offerte agli Americani. Aveva così fatto votare un finanziamento di duemilacinquecento dollari destinato alla spedizione di Lewis, suo segretario particolare, e Clark. Ad entrambi Jefferson raccomanda di assumere un atteggiamento amichevole e conciliante nei confronti degli Indiani.

«Convinceteli che i nostri scopi sono disinteressati », scrive loro, « ma solo dopo aver sottolineato che gli Stati Uniti entro un anno devono impossessarsi di tutto il bacino del Mississippi».

In due anni esplorarono un territorio immenso, incontrando tribù appena conosciute, allora, come gli Oto, gli Omaha, i Missouri. Si scontrarono con i bellicosi Teton Sioux, familiarizzarono con le bellissime donne degli Ankara, ottennero da una ragazza di origine Shoshone, Sacagawea, che conosceva alla perfezione i luoghi, un grande aiuto. Senza quella giovane, senza la sua dedizione e la sua saggezza, probabilmente la missione avrebbe avuto un esito diverso. Scoprirono fiumi, catene di montagne, cascate, arrivando fino alle terre degli Shoshone e poi, dopo aver attraversato la Bitterroot Valley, a quelle dei Nez Percez e delle Teste Piatte. Pagaiando in canoa sul Clearwater River giunsero prima allo Snake River e infine al Columbia River accampandosi dove oggi sorgono le città di Clarkston e Lewiston.

Alla fine, dopo aver percorso 7689 miglia, raggiunsero l’Oceano Pacifico: il loro viaggio, aprendo la strada del West, avrebbe cambiato la storia degli Stati Uniti.

Lewis redigerà il rapporto per Thomas Jefferson. Secondo lui, la minaccia britannica sull’economia della regione del Pacifico e lungo il corso del Columbia è evidente. Per porvi rimedio, sono necessarie decisioni immediate. In questo senso propone la creazione di parecchi punti di commercio americani. Uno di questi avrebbe dovuto essere collocato sul versante orientale delle Montagne Rocciose, con la funzione di raccogliere le pellicce (è la regione in cui «più che in ogni altra parte del mondo abbondano i castori e le lontre»). Poi un secondo punto di commercio sul versante occidentale le avrebbe imbarcate per la Cina, l’acquirente più importante di tutti. «Se si riuscisse a farli arrivare fin qui verso il 10 agosto, i carichi così ammassati potrebbero arrivare a Canton quasi un anno prima di quelli inglesi. Questi ultimi infatti sono svantaggiati da un viaggio lunghissimo, che dalle montagne li porta a Montreal, poi a Londra e infine in Cina, passando per il capo di Buona Speranza».


 

La Bandiera  dell'epoca

I cinque Presidenti che servirono sotto questa Bandiera; George Washington (1789-1797), John Adams (1797-1801), Thomas Jefferson (1801-1809), James Madison (1809-1817), e James Monroe (1817-1825).


 

Avevano anche un fucile ad aria compressa! (cliccare)

Tra il numeroso materiale troviamo:

15 fucili (prototipo del US 1803) cal .54
500 pietre focaie
420 libbre di piombo per palle
176 libbre di polvere in 52 canistri di piombo
1 fucile ad aria compressa.
Infatti portarono anche un pratico fucile ad aria compressa cal .31 costruito da
Isaiah Lukens a Philadelphia (fucili a vento si chiamavano allora) da usare per la piccola caccia senza sprecare preziosa polvere nera.

 

Tutto il materiale (cliccare)

Meriwether Lewis ... in abito da lavoro!

Lewis e Perkins, durante la preparazione della spedizione a Harper's Ferry realizzarono il prototipo di una  interessante imbarcazione collassabile costituita da un'armatura in ferro su cui veniva tesa una copertura di pelle impermeabilizzata (come le antiche barche irlandesi). In questo modo contavano di poter disporre di imbarcazioni smontabili e facilmente trasportabili.  Il progetto però fallì e rimediarono su barche tradizionali e poi su canoe costruite per loro dai Nasi Forati.